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Versione delle 14:41, 30 dic 2018

Porzia Tramontani, marchesa di Vallombrone, è una strega italiana del Seicento.

Erede di Caio Mercurio Tramontano, uno dei fondatori di Sphynxenigra, l’enclave di maghi romani nata in Egitto in età Repubblicana, Porzia è antenata della famiglia Tramontani di Borgotorvo. Fu a capo della congrega Sphynxenigra fino al 1685, anno della sua scomparsa.

Nel Seicento le persecuzioni operate dall’Inquisizione nei confronti del mondo magico portarono i maghi italiani ad aderire al progetto dello Statuto Internazionale di Segretezza della Magia che sarebbe stato firmato nel 1689.

La congrega Sphynxenigra però non era d’accordo. Riteneva inaccettabile piegare il capo di fronte ai babbani ed aveva intenzione di vendicare tutte le vittime delle persecuzioni. Diretta discendente dei ginnasi romani più influenti e più versati all’arte della guerra, sotto la guida del Pontifex Niger Porzia Tramontani, fece ricorso a tutto il suo arsenale per organizzare nel 1685 un assalto massiccio alla sede della Congregazione della Sacra Romana e Universale Inquisizione.

Nel frattempo però le altre quattro academiae superstiti, fallito il tentativo di far ragionare Porzia e i suoi, si industriarono per scongiurare un massacro e le conseguenze che in tutta Europa un tale atto avrebbe generato, a scapito tanto dei maghi quanto dei babbani. Poiché la sola forza non sarebbe stata sufficiente, i responsabili di ciascuna academia si servirono dell’inganno per indebolire le forze degli Sphynxenigra e lanciare l’assalto finale alla loro sede, il Castello di Roccantica.

Messi alle strette, i seguaci di Porzia non accettarono la resa e decisero di combattere fino alla fine. Impossibilitati a fare altrimenti, i membri delle academiae combatterono contro i loro fratelli fino a sconfiggerli.

Le perdite da entrambe le parti furono ingenti, ma Sphynxenigra fu dichiarata estinta e i suoi beni espropriati. I pochi sopravvissuti furono imprigionati o esiliati. Il corpo senza vita di Porzia fu imbalsamato secondo i riti funebri della congrega e tumulato in un luogo sconosciuto. Inutili le ricerche all’interno della tomba di famiglia a Borgotorvo, lì quel corpo non c’era.

Ma quella della marchesa era solo una morte apparente. In qualche modo la Pontifex Niger degli Sphynxenigra aveva protetto la sua anima. In caso di sconfitta il suo piano era quello di tornare dalla morte quando le condizioni fossero state a lei favorevoli e cogliere la sua vendetta. Ma qualcosa non funzionò. Infatti i suoi seguaci in Egitto furono scovati e combatterono fino alla morte per proteggere il segreto del loro Tempio di Thoth a Luxor. Così il segreto di Porzia e il piano che la strega aveva predisposto per il suo ritorno morì con loro.

Nel 1993 fece la sua comparsa a Borgotorvo il fantasma gentile di una nobildonna del Seicento appassionata di danza e di bel canto che gli studenti di Roccantica chiamarono la Dama Bianca. Solo ventitrè anni più tardi si scoprì che quel fantasma altri non era che una parte della coscienza di Porzia Tramontani.

Nel 2015 la spedizione del P.I.R.A.M.I.-D.E. finanziata da Corvino Tramontani, scoprì la collocazione del Tempio di Thoth, prima sede degli Sphynxenigra. All’interno furono rinvenuti i Cartigli di Osiride e la Stele di Anubi.

Nel 2016 Rodolfo Birmani, Olimpia Tramontani - figlia di Corvino - ed un gruppo di fedelissimi noti come Seguaci di Seth, si servirono degli antichi riti iscritti sui Cartigli di Osiride, per risvegliare Porzia Tramontani dal suo sonno secolare. La Marchesa Nera sferrò un attacco a Roccantica per riconquistare il suo castello in quella che le cronache hanno battezzato la Notte delle Sfingi. Dopo un’iniziale vittoria, Porzia fu infine sconfitta dallo sforzo congiunto di docenti e studenti di Roccantica, di abitanti di Borgotorvo e di personalità del mondo magico accorse per presenziare all’apertura dell’anno accademico.

Ma la Marchesa non morì neanche allora. Rivitalizzata dai suoi seguaci impiegò due anni per tornare in forze, riconquistando infine la giovinezza grazie al sangue dell’Idra di Lerna.

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